Il mondo come volontà e rappresentazione è un'opera filosofica scritta da Arthur Schopenhauer nel 1818. In essa, l'autore sviluppa la sua filosofia che ruota attorno al concetto di volontà e alla sua manifestazione nel mondo.
Schopenhauer sostiene che la realtà materiale che percepiamo è solo una rappresentazione della volontà fondamentale che è il motore primordiale dell'universo. Questa volontà non è razionale, ma piuttosto istintiva e inconscia, e guida tutte le azioni e le manifestazioni dell'universo.
Secondo Schopenhauer, la volontà è la causa del dolore e del desiderio umano, e solo tramite la negazione della volontà stessa (tramite l'ascetismo, la contemplazione o l'arte) è possibile raggiungere la liberazione e trovare la pace interiore.
Il mondo come volontà e rappresentazione ha avuto una grande influenza sulla filosofia successiva, influenzando pensatori come Nietzsche, Freud e Wittgenstein. La sua analisi della natura umana e della realtà ha portato ad una visione pessimistica dell'esistenza umana, ma ha anche offerto spunti interessanti per la riflessione sul significato della vita e sul nostro rapporto con il mondo che ci circonda.
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